Gusti e interessi a parte, non è semplice mettere in ordine ‘gerarchico’ i must per un turista che visita la città di Buenos Aires. Classica e modernista, legata alla sua storia e proiettata al futuro, la capitale argentina offre i suoi diversi volti con la massima disinvoltura. È difatti considerata una di quelle destinazioni del turismo mondiale che mettono d’accordo un po’ tutti, ognuno alla ricerca di una ‘interpretazione’ su cui organizzare le sue visite tra i barrios della Reina del Río de la Plata.
Tuttavia, ci sono dei ‘fondamentali’ che non andrebbero ignorati dai turisti. Ci ha pensato il portale ‘Pa’ dónde nos vamos’ a realizzare una classica lista da web, tuttavia guardandosi bene dall’assegnare un grado di importanza ai vari luoghi.
Cementerio de la Recoleta
Al di là delle varie leggende, inclusa quella che lo vorrebbe influenzato da sinistre influenze, il cimitero della Recoleta, inaugurato nel 1822 (l’aspetto più sontuoso è però del secolo successivo), è una delle principali attrazioni, peraltro con la fortuna di essere posizionato nella zona più turistica di Buenos Aires. Tra i cimiteri monumentali più belli del mondo, vanta mano italiana su diverse statue e cappelle. Ospita i resti di esponenti di spicco di storia, politica e cultura argentina con la tomba di Eva Perón a intercettare la maggior parte delle visite.
Teatro Colón
Riconosciuto come uno dei migliori cinque teatri del mondo, emblema indiscusso della cultura argentina, il teatro Colón, rientra tra i principali luoghi visitati dai turisti: assistere a uno spettacolo o partecipare a una visita guidata o entrambe le cose.
La Bombonera
A seconda dei punti di vista, sacro poò essere considerato anche lo stadio del Boca Juniors. È, senza dubbio, uno dei templi del calcio mondiale e la visita non si esaurisce tra spalti e prato. Conoscere la Bombonera vuol dire anche perdersi nel Museo de la pasión boquense, dedicato ai principali rappresentanti della storia del club xeneize.
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Caminito
Nello stesso quartiere storico de La Boca, Caminito è un passaggio obbligato, soprattutto per gli italiani che lì trovano il luogo che, prima di ogni altro, ha ospitato gli immigrati provenienti dall’Italia. Tra le sue colorate evidenze, residua qualche traccia di quegli anni ormai lontani e ne fanno l’attrazione più visitata di Buenos Aires.
Museo nazionale delle belle arti
Inaugurato nel 1895, il Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires, conserva la collezione, più consistente dell’America Latina. Annovera opere di artisti europei e latinoamericani tra cui Goya, Van Gogh e Toulouse Lautrec.
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Riserva ecologica Costanera Sur
Comunemente chiamata Costanera, la Reserva Ecológica Costanera Sur, a ridosso del moderno Puerto Madero, offre un percorso ricco di flora e preziose viste sulla città, soprattutto notando il contrasto tra il modernismo degli edifici del quartiere e la ricchezza naturale della riserva. Si estende lungo il Río de la Plata, aspetto che dona alla visita un valore aggiunto.
Fiera di San Telmo
Camminare tra le bancarelle e le botteghe di San Telmo è un must della domenica, giorno in cui l’antico quartiere, di impronta palesemente italiana, si riempie di turisti ma anche di porteños. Oggetti antici, artigianato, souvernir diogni tipo, ma anche esibizioni di musicisti e ballerini di tanto e folclore e cibo di strada. Frequentato anche di sera per aperitivo o cena tipica.
Barrio Chino
Dai primi agli ultimi immigrati arrivati in Argentina. Adiacente a Belgrano, si estende il caratteristico quartiere cinese di Buenos Aires. È soprattutto dagli anni Ottanta che la comunità asiatica si è andata allargando. Passando sotto il decorato arco di ingresso, ci si perde in strade e viuzze in cui brulicano attività cinesi e ristoranti di cucina asiatica.
Il Planetario “Galileo Galilei”
Ubicato nel parco Tres de Febrero, quartiere di Palermo, è un luogo molto visitato dalle famiglie, anche per l’offerta di percorsi di attrazione e didattici realizzati anche con l’impiego di moderne tecnologie.
Rosedal di Palermo
Nello stesso quartiere è una visita molto apprezzzata soprattutto nei mesi di ottobre, novembre, marzo e aprile. Si tratta di un grande giardino nel quale predersi tra centinaia di specie di rose. È il classico luogo ‘per staccare’: silenzioso e rilassante nel cuore frenetico di Buenos Aires.
Palacio Barolo
Realmente più unico che raro. Condensando vari stili arhitettonici, imponente, suggestivo e ‘turisticamente convincente’ edificio che si fa notare nel centro di Buenos Aires. Disegnato dall’architetto italiano Mario Palanti e inaugurato nel 1923, è un edificio ispirato alla Divina Commedia. La sua costruzione fu commissionata da Luigi Barolo, un imprenditore tessile giunto in Argentina nel 1890, anch’egli appassionato dell’opera di Dante. Imperdibile è la vista della città dal Palazzo Barolo, grazie ai suoi cento metri di altezza: al momento della sua costruzione era il più alto della capitale.
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Palacio de Aguas corrientes
È un imponente edificio, tra i più caratteristici di Buenos Aires, completato nel 1894. I suoi 300mila mattoni in terracotta smaltata arrivarono dal Regno Unito, a copertura di una struttura in ferro fabbricata in Belgio, una delle più grandi del continente. Un tempo sede dell’acquedotto, ora privatizzato, conteneva dodici gigantesche cisterne, dalla capacità di circa 72 milioni di litri, che rifornivano d’acqua la città.