I pinguini sono indubbiamente uno dei simboli dell’Argentina, che vanta al suo interno uno degli angoli di paradiso del pianeta, quella Patagonia ricca di risorse, bellezze naturali e preziosissime tracce delle più importanti ere geologiche. È proprio nella provincia patagonica di Chubut che si trova la Riserva naturale di Punta Tombo, creata nel 1979. Punta Tombo è una colonia continentale di Spheniscus magellanicus, comunente noto come Pinguino di Magellano. Una fascia costiera di tre chilometri per 600 metri di larghezza.
Punta Tombo è il luogo adatto per gli amanti degli animali e della natura e per fotografi che amano immortalare scene di vita selvaggia giacché è possibile incontrarli a distanza ravvicinata. Con, ovviamente, l’invito delle autorità locali a non interferire nella vita dei pinguini per non turbare fondamentali equilibri del loro habitat. La riserva, peraltro, è in un contesto paesaggistico degno di nota, con un mare azzurro che si impone tra gli scenari più belli della costa patagonica.
I pinguni di Magellano a Punta Tobo stazionano tutto l’anno ma il momento migliore per visitare l’area sono i mesi estivi in cui la colonia arriva a popolarsi con circa 400mila esemplari. Nel 2017 gli addetti ai lavori hanno segnalato un record con circa un milione. Con l’arrivo della primavera la costa viene raggiunta per l’accoppiamento e le prime cure ai piccoli che cominciano a nascere dal mese di novembre. La permanenza di massa dei pinguini a Punta Tombo dura fino alla metà di marzo.
Il percorso nella riserva naturale si estende per 3,5 chilometri circa lungo la costa e da lì è possibile osservare i pinguini di Magellano nel loro habitat e notare i loro nidi scavati sul suolo. I vari clan dei simpatici animali trascorrono le loro giornate sotto gli arbusti ma con una certa frequenza passeggiano tra mare e nidi. Tra le immagini che restano più impresse ai visitatori di Punta tombo, quelle dei gruppi di pinguini che al loro interno si dispensano reciprocamente cure e affetto.
Possibile anche farsi guidare dal personale di sorveglianza forestale e faunistica che spiegano comportamenti e abitudini dei pinguini. Che, tra le varie avvertenze, sottolineano l’assoluto divieto di avvicinarli, toccarli o infastidirli in alcun modo e l’obbligo di rispettare il loro habitat. Del resto, sono animali indifesi ma, quando avvertono pericolo, possono difendersi a beccate. A tutto diritto.
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