Puerto Madryn, provincia di Chubut. Neanche due ore di volo dal caos fascinoso di Buenos Aires per trovarsi alle porte del paradiso patagonico. È lì che comincia la ‘desolazione’ dell’Atlantico del sud ed è lì che si comincia a scoprire quelle province che compongono il ‘continente freddo’ dell’Argentina. Puerto Madryn è nota per la pesca e per le sue bellezze naturali. Tra queste, lo spettacolo delle balene.

La città di Puerto Madryn (poco sotto i 58mila abitanti) fu fondata il 28 luglio del 1865, quando 150 immigrati gallesi, giunti con la nave The Mimosa, chiamarono il porto naturale Puerto Madryn in onore di Sir Love Jones-Parry, la cui tenuta in Galles era chiamata ‘Madryn’. Successivamente si sviluppò grazie alla ferrovia costruita fra Madryn e Trelew da immigrati gallesi, italiani e spagnoli.

Puerto Madryn


Ma oggi ci si arriva in aereo. Con il recente ‘slancio’ dei low cost in Argentina, è decisamente più conveniente dei tradizionali ‘micro’ (bus). Per esempio, la compagnia Andes collega l’aeroporto Jorge Newbery di Buenos Aires (quello utilizzato per i voli domestici) allo scalo di Puerto Madryn con un’ora e 45 minuti di volo. Il prezzo medio di un a/r varia dai 120 ai 200 euro a seconda del periodo. L’alternativa storica sono, appunto, i micro.

Gli autobus sulle lunghe distanze sono molto utilizzati in un paese che, progressivamente, ha visto ‘morire’ la rete ferroviaria, tra fallimenti vari. Anche perché la gente che dalle 23 province si muove da e per la capitale è in numeri da esodo. Forse, però, per le sue 20 ore circa di strada per un costo di non meno di 100 euro non è la soluzione migliore. O forse sì, per chi al finestrino vuole godersi il paesaggio. L’importante è arrivarci: loro vi aspettano. Le balene.


La zona di Puerto Madryn e la Penisola Valdés sono considerate uno dei migliori posti del mondo per vedere le balene, anche a distanza molto ravvicinata. Quelle acque sono frequentate dalla balena franco-australe, tipica dell’emisfero sud. Il nome glielo hanno dato i cacciatori di balene: ‘franca’ perché facile da catturare; australe per via della collocazione geografica.

Oggi, per fortuna, sono ‘meno franche’, essendo specie protetta e, per legge, patrimonio naturale I maschi arrivano a 15 metri, le femmine anche a 17 per un peso che può toccare le 40 tonnellate. Questi cetacei passano la maggior parte dell’anno nel mare antartico dove si alimentano. Si spostano in acque meno fredde, come quelle di Puerto Madryn, nel periodo della riproduzione.

Per curiosi o appassionati di balene, Puerto Madryn e le zone contigue sono un osservatorio privilegiato per diversi motivi, a cominciare dalla facilità di raggiungerle. Inoltre: la quantità di esemplari ‘a disposizione’, la loro vicinanza alla costa, la possibilità di osservare femmine partorire e allattare i piccoli, la combinazione con il resto della particolare fauna patagonica e il lungo periodo di permanenza dei cetacei nella zona. Le balene, difatti, arrivano nelle acque di Puerto Madryn e della Penisola Valdés nel mese di maggio e si trattengono fino a dicembre.


Non è tuttavia possibile stabilire il momento preciso di inizio della stagione baleniera, c’è spesso differenza di tempi tra i vari anni. Inoltre, non migrano dall’Antartide tutte insieme, con la conseguenza che il momento iniziale e quello finale del periodo sono quelli in cui l’incontro con i grandi del mare è meno certo. Il periodo che offre più garanzie è quello compreso tra settembre e novembre, ottobre meglio di tutti.


Come osservare le balene: dalla costa o in mare
Alcune balene si fermano nelle acqua del Golfo Nuevo, praticamente davanti alla città di Puerto Madryn ed è quindi possibile guardarle anche restando sulla terraferma. Il punto migliore per godere dello spettacolo naturale è Playa El Doradillo, dove le balene si mostrano anche a pochi metri dalla spiaggia. Altri luoghi privilegiati sono Punta Pardelas, Playa Larralde e Playa Ameghino, tutti sulla Penisola Valdés.


Avvistamenti ravvicinati sono invece possibili – ed è la scelta nettamente più frequente dei turisti – andandole a cercare su piccole imbarcazioni che ospitano dai 20 ai 40 passeggeri. Le escursioni, organizzate da decine di tour operator, durano all’incirca un’ora e 30 minuti e partono da Puerto Pirámides a orari prefissati ma dipendono dalle condizioni del mare. Non va dimenticato che si tratta di Oceano.

Meglio scegliere i tour che hanno inizio al mattino, quando il mare è normalmente più calmo. La scelta della del tour in mare è quella più gettonata dando più chance giacché si va alla ricerca dei cetacei e ci si avvicina molto a loro. Dalla costa, al contrario, ci si affida al caso. A ogni modo, è un’esperienza da mettere in agenda nella pianificazione di un viaggio in Argentina.

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