Per un lungo periodo la vita culturale, artistica e politica di Buenos Aires si è svolta all’interno dei caffè. Si tratta di veri e propri pezzi della storia della città. Oggi si contano una ottantina di bar notables, caffè storici di Buenos Aires, riconosciuti per il loro contributo, ruolo alla vita culturale della capitale argentina degli ultimi due secoli. Per essere stati punti di incontro di grandi musicisti, luoghi di dibattito per importanti scrittori o perché salotti per attori e politici di fama. È il lato ‘parigino’ di Buenos Aires.

I caffè storici di Buenos Aires, bar ‘notables’ da scoprire

Molti di questi, per la loro lunga storia, architettura, rilevanza sociale sono considerati degni di essere identificati come ‘notables’, con legge ad hoc del governo della città di Buenos Aires, formando parte del suo patrimonio culturale, della sua gente. Tra tanti, ecco sette ‘café’ che, secondo Gaucho News, sono imperdibili durante un soggiorno nella capitale argentina.

Café Tortoni

È il più antico “bar notable” di Buenos Aires, forse meglio conservato e di sicuro non ha bisogno di presentazioni data la sua celebrità. Fondato nel 1858, prende il nome da un famoso caffè parigino. Divenne celebre perché frequentato da politici e scrittori come Jorge Luis Borges e Julio Cortázar, dal musicista Arthur Rubinstein e da Carlos Gardel. La facciata dell’edificio, che dà sulla Avenida de Mayo, fu disegnata dall’architetto Alejandro Christophersen nel 1898 (Café Tortoni, il più antico di Buenos Aires: la Belle Époque che resiste alla modernità)


Los 36 Billares

Inaugurato nel 1894 sulla Avenida de Mayo, allora la più ‘parigina e spagnola’ della città, è stato perfetto luogo di incontro di intellettuali e pensatori. È sicuramente una tra le sale biliardo più famose del mondo. Oltre ai tavoli da biliardo offre concerti e spettacoli di tango. Chiuso nel 2013, è stato salvato e ristrutturato conservando la sua anima e stile storici. A detta di tutti, la specialità è la ‘pizza a la piedra’, oltre all’immancabile fugazzetta. – link


Esquina Homero Manzi

Si ritiene che il caffè sia stato aperto nel 1914. Sorge all’angolo tra San Juan y Boedo. Fu qui che il poeta di cui porta il nome scrisse il tango Sur, nel 1948. Le parole furono musicate dal grande compositore Aníbal Troilo. Negli anni ’30-’40 era uno dei luoghi in cui si riunivano i ballerini di tango. Anche oggi è possibile assistere a ‘tango show’, spettacoli che si tengono quotidianamente. – link

Las Violetas

È una delle pasticcerie più note di Buenos Aires. Inaugurato nel 1884, il locale è caratterizzato da uno squisito stile Art Nouveau delle decorazioni, splendide boiserie, candelabri di bronzo e marmi italiani. Era il ritrovo delle celebrità e degli intellettuali della città, inclusi Alfonsina Storni, Roberto Arlt e il celebre fantino Irineo Leguisamo. Fu chiuso nel 1998, ma, dopo essere stato dichiarato sito di interesse storico, riaperto nel 2011. Nel 2017 è stato votato il miglior ‘bar notable’ di Buenos Aires. – link


Hotel Alvear

Nel cuore del quartiere Recoleta, nell’esclusivo Hotel Alvear sulla aristocratica omonima Avenida, si trova questo caffè. Basta entrare per sentirsi riportati al 1932, anno di apertura del bar dell’Hotel. Proprio tra queste boiserie francesi e velluti rossi si riuniva l’alta società di Buenos Aires. Il bar offre una vasta selezione di champagne, whisky e cognac. È richiesto un dress code formale. Tra tanti, il caffe ha ricevuto visitatori illustri come Carlo d’Inghilterra, Re Juan Carlos di Spagna e artisti come Charles Aznavour, Joan Manuel Serrat, Eric Clapton, Sophia Loren, Sharon Stone, Antonio Banderas, Catherine Deneuve, Sean Connery, Charlton Heston, Arthur Miller, e i presidenti Jacques Chirac e Nelson Mandela. – link


Bar Británico

Anche i tavoli del Británico hanno da raccontre pagine di storia. Come le giornate trascorse, scrivendo, da Ernesto Sábato e le riprese realizzate da Francis Ford Coppola. Aperto nel 1928 col nome di La Cosechera, è uno dei luoghi simbolo del quartiere di San Telmo. Non elegante, ma autentico. Così parte dell’identità del barrio che, qualche anno fa, i residenti si sono mobilitati per evitarne la chiusura. Deve il suo secondo nome dall’essere stato luogo di incontro preferito da ex combattenti britannici della Prima guerra mondiale.


Caffè Margot

È un simbolo del quartiere di Boedo, è famoso per i suoi panini e per il tacchino con i cetriolini che, secondo la leggenda, fu inventato proprio qui nel 1940. Diverse celebrità hanno frequentato il Margot: il pugile José María “el Mono” Gatica e Juan Domingo Perón. Ospita anche delle mostre e presentazioni di libri.


Buenos Aires Tango, le 3 ‘strane’ milongas (consigliatissime) della Capitale

La guida completa dei caffè storici di Buenos Aires (eng/spa/por) – link esterno

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