Villa Epecuén era una vivace località argentina sulle sponde dell’omonimo lago d’acqua salata che attirava ogni anno migliaia di turisti e residenti di Buenos Aires per le sue capacità termali e benefiche. Tra gli anni Cinquanta e Settanta, cioè nel suo periodo di massimo splendore, la piccola cittadina ospitava circa settemila visitatori, mentre nella stagione da novembre a marzo (i mesi più caldi dell’anno) transitava un totale di circa 25mila presenze. Di qui un deciso sviluppo della località con negozi e hotel di ogni categoria, locali alla moda.

villa epecuen argentina

Il 10 novembre del 1985 un temporale particolarmente violento e una serie di inverni umidi hanno portato allo straripamento del lago. Le acque hanno rotto i muri di contenimento e si sono riversate sulle strade limitrofe, sommergendo le case sotto quasi 10 metri di acqua corrosiva perché dieci volte più salata di quella dell’Atlantico. Le persone sono fuggite con quello che avevano, abbandonando Epecuén che da quel giorno è diventata una città fantasma.



Poi, lentamente, a partire dal 2009, le acque si sono ritirate, lasciando riemergere quello che è rimasto. E oggi attira diversi visitatori che si trovano davanti agli occhi uno spettacolo apocalittico tra carcasse di auto, mobili, case sbriciolate ed elettrodomestici rotti. Eppure Villa Epecuén ha ancora un abitante. Pablo Novak, 88 anni, vive ancora lì, nel nulla, in quel che resta della città e accoglie i curiosi che vagano per le strade distrutte.

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